Ci sono alcuni luoghi del “cuore” in cui, più di altri, ci si sente a proprio agio, in cui si respira un’atmosfera familiare e accogliente, dove ci si emoziona per poco e dove regna sovrana una disarmante semplicità. La Fattoria di Nonno Peppino è un luogo che conquista subito adulti e piccini, e se lo si visita è facile capire il perché. Noi lo abbiamo fatto al posto vostro, trascorrendo qui delle ore spensierate e gioviali, in compagnia dei “padroni di casa” Vito Merra e Sara Basigli.
Ritirarsi n campagna è una scelta che ripaga tantissimo, visto che la qualità della vita migliora sotto molti aspetti, ma non è affatto semplice, soprattutto quando si gestisce una fattoria e ci sono tanti animali da accudire. Vito e Sara, con il figlio adolescente Peppe, si sono lanciati in questa straordinaria avventura decidendo di vivere in campagna (ad una quindicina di chilometri dal centro abitato) in quella casa che era appartenuta al padre di Vito, appunto Nonno Peppino.
Ed infatti in questo posto tutto parla di antiche tradizioni agricole che però non passano mai di “moda”, anzi sono sempre straordinariamente attuali. La vigna, gli ulivi da cui si raccolgono le olive e si ricava del buonissimo olio, l’orticello con i prodotti di stagione: Vito e Sara si occupano di tutto questo con grande passione e dedizione.
Da qualche tempo La Fattoria di Nonno Peppino ha una identità ben precisa: è diventata un’associazione di promozione sociale con obiettivi precisi:
Promuovere attività per la divulgazione e la messa in pratica dei principi della non violenza, dell’antispecismo, della tutela e della salvaguardia dei diritti degli animali e della diffusione della biodiversità, dell’alimentazione naturale (vegetarianismo e veganismo),
Organizzare laboratori didattici;
Organizzare incontri per la sensibilizzazione e la promozione delle tematiche connesse alla valorizzazione del patrimonio ambientale, naturale e delle tradizioni locali;
Sensibilizzare all’ accoglienza e al recupero di animali di qualunque specie in strutture proprie o di terzi, in via definitiva o transitoria, cercando di garantire le esigenze specie-specifiche di ognuno;
Istituire eventi culturali e conviviali, banchetti informativi, produrre materiale informativo e svolgere tutte quelle attività atte a perseguire i fini sociali.
Vito e Sara oggi si avvalgono della preziosa collaborazione di alcuni volontari che, saltuariamente, li aiutano nella gestione della Fattoria e in particolare dei tanti pelo setti bisognosi di cure che vengono tenuti in stallo prima di essere adottati da qualcuno.
“Per raccogliere fondi e aiutare i cani che hanno bisogno a trovare dei padroni che li amino la Fattoria partecipa a diverse iniziative vendendo oggetti oppure organizzando pranzi e momenti di convivialità all’insegna della cucina vegana. Io stessa mi sono “convertita” al veganesimo e devo dire che riesco a realizzare ottimi dolci vegani e non solo!”, spiega Sara, sempre sorridente e cordiale.
Vito è altrettanto gioviale e sempre pieno di sorrisi e belle parole di benvenuto per i suoi ospiti. “In genere la domenica apriamo le porte della nostra Fattoria a chiunque voglia venire a trovarci, magari per trascorrere qualche ora all’aria aperta con i propri figli. Volendo ci si può fermare a mangiare qualcosa insieme e a condividere momenti di piacevole compagnia, magari attorno ad un bel fuoco scoppiettante”.
La Fattoria di Nonno Peppino si trova a Cerignola (Fg), sulla Strada SP 95 Km 13 Cerignola- Candela. Ecco cosa c’è scritto sulla pagina Facebook della Fattoria: “In questo rifugio gli animali si riappropriano della loro vita scoprendo cosa significa essere liberi.
Questa libertà non è una concessione straordinaria, ma è un diritto, quel diritto tanto violato ma fondamentale per l’esistenza di ogni essere vivente.
Spesso nell’immaginario comune gli animali considerati da “reddito” non necessitano di attenzioni particolari,come affetto e premura, al contrario ci si avvale spesso del potere di crearli e distruggerli a nostro piacimento.
Gli animali da reddito e quelli da affezione hanno le medesime esigenze: vivere liberamente la propria vita senza nessun controllo specista che definisca chi ha più o meno diritti.
Per questo motivo è importante conoscere e diffondere l’esistenza di questi rifugi, dove protezione e cure sono antispeciste, dove vige il rispetto e l’uguaglianza.
Qui nessuno ha il terrore negli occhi aspettando una morte violenta, qui l’indifferenza non è contemplata, qui essere liberi è realtà”.
E’ questo il fulcro del pensiero alla base di questo luogo che non è soltanto un luogo, appunto. Ma un luogo del CUORE.