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Sognare ad occhi aperti o fantasticare non è mai una perdita di tempo, anzi!

Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?”, si chiedeva giustamente lo scrittore Joseph Conrad.

Il “daydreaming” (“sogno ad occhi aperti”) di cui ha parlato a lungo lo psicologo Jerome L. Singer fa bene, e anzi andrebbe potenziato, soprattutto in questo periodo più complicato della nostra vita.

Bambini e adolescenti sono più inclini a sognare ad occhi aperti. Lo si fa per estraniarsi da una realtà che non piace, uscire dalla noia, fantasticare sulla possibilità di un mondo nuovo.

Gli adulti vi dedicano meno tempo, anche se si stima che il 95% delle persone si lasci andare al “daydreaming”, rimanendo su ogni fantasia per circa 15 secondi.

In questi giorni difficili tutti noi vorremmo evadere da una realtà che non ci piace. Immaginare è un’attività spontanea della mente, ed è strettamente legata alla sopravvivenza. Possiamo però decidere di indirizzarla verso orizzonti più positivi: aiuterà a lenire lo stress che stiamo accumulando, ed entrare in contatto con la parte più saggia di noi.

Sognare ad occhi aperti consente al cervello di rigenerarsi, di rafforzare le capacità mnemoniche e le connessioni cerebrali, di potenziare la creatività e il problem solving. Aiuta inoltre ad esplorare il nostro potenziale per creare la realtà in modo più consapevole.

L’attività di daydreaming è diversa da persona a persona, e cambia anche a seconda del genere. Un uomo infatti tende ad immaginare scenari in cui ha potere, mentre una donna di solito fantastica su situazioni emotive ed introspettive.

Un recente studio ha rilevato che il modo in cui sogniamo ad occhi aperti si associa e rispecchia il nostro benessere psicologico. Chi ha la capacità di farlo in modo positivo e costruttivo è più incline alla crescita personale e a stabilire relazioni appaganti.

Durante il daydreaming viene coinvolta anche la nostra parte più profonda, quella emotiva ed inconscia. Mentre si sogna, ad occhi aperti o chiusi, si stanno processando informazioni elaborate durante le esperienze vissute. Il daydreaming non è semplice distrazione, ma è un bene. Lo psicologo Erik Klinger sostiene infatti che tale attività possa aprire a soluzioni possibili, inesplorate. In altre parole, aumenta la capacità di problem solving.

Come stimolare l’immaginazione

Proviamo a fare qualche esercizio di daydreaming per almeno 15 minuti al giorno. Ecco alcuni suggerimenti utili.

  • Fai giochi di ruolo e di finzione;
  • Passeggia in spazi naturali (questo stimola il pensiero creativo e coinvolge tutto il corpo all’ascolto dei sensi. Ovviamente, meglio evitare l’uso di cuffiette, musica o altre fonti di distrazione);
  • Leggi o ascolta storie: questo aiuta l’immaginazione e la creatività;
  • Inventa attività creative insieme ai bambini a casa: questo favorisce l’aumento della produttività;
  • Medita: aiuta a liberare la mente dai pensieri ricorrenti ed ossessivi;
  • Iscriviti ad un corso di arteterapia online per sperimentare tutto il tuo potenziale.

 

 

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Autore
Cristiana Lenoci
Mi chiamo Cristiana Lenoci, sono laureata in Giurisprudenza e specializzata nel campo della mediazione civile. La mia grande passione è la scrittura, ho maturato una discreta esperienza sul web e collaboro per diversi siti. Ho anche frequentato un Master biennale in Giornalismo presso l'Università di Bari e l'Ordine dei Giornalisti di Puglia.

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