Nel 1991, a venticinque anni, Rosaria Iardino, contagiata dal virus Hiv, bacia pubblicamente sulle labbra l’immunologo Ferdinando Aiuti. All’epoca era piuttosto diffusa e radicata, tra le persone, la convinzione che il virus dell’Aids si potesse trasmettere anche soltanto con una stretta mano o un bacio. L’Aids era la peste del 2000, una vera e propria emergenza sia epidemiologica che sociale. I sieropositivi erano discriminati, venivano licenziati dal lavoro, isolati.
A Rosaria viene diagnosticata la sieropositività quando è ancora una ragazzina, a soli diciassette anni. Il medico le dice che non le resta molto a vivere, al massimo un anno. Rosaria Iardino diventa il simbolo della lotta all’Aids, e al bacio dato al medico nel 1991 per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, ne segue un altro nel 1993, questa volta sulle labbra del conduttore televisivo Maurizio Costanzo, durante una nota trasmissione. Nonostante la terribile diagnosi, Rosaria Iardino è ancora viva e sta benissimo.
Oggi l’Aids è una malattia cronica, che può essere affrontata con specifici farmaci anti-Hiv (detti antiretrovirali), ma non bisogna abbassare la guardia sul fronte della prevenzione. Per fortuna, da diversi anni, il numero dei sieropositivi in Italia è diminuito, e inoltre non nascono più bambini sieropositivi, perché in genere se uno dei partner è malato, si può ricorrere alle tecniche di procreazione assistita. Rosaria, che ora ha 47 anni, è riuscita a diventare mamma e vive con la sua compagna Chiara.
Oltre ad essere consigliere comunale a Milano per il Partito Democratico, Rosaria è presidente onoraria dell’associazione Network persone sieropositive (Nps). Oggi la lotta all’Aids non è più legata alla sopravvivenza dei malati, ma piuttosto al loro inserimento nel mondo del lavoro. Rosaria oggi è una mamma soddisfatta del suo lavoro, ma per altri sieropositivi non è così, e la discriminazione è ancora una brutta bestia.
La malattia può essere considerata anche un’occasione di riscatto: a Rosaria, per esempio, ha restituito leggerezza e voglia di vivere senza programmare troppo il futuro, anzi godendo a pieno del presente.
Cristiana Lenoci