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Roland: porto l’Albania nel cuore

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Chiunque lascia il proprio Paese per sfuggire a situazioni estreme come la guerra si porta dietro immagini che un bambino non dovrebbe mai vedere. Roland, nato a Durazzo (Albania) ha degli occhi che parlano, raccontano del suo passato e hanno la luce intensa di chi ha finalmente ricominciato a vivere con l’entusiasmo dei giovani della sua età.

“Il periodo più difficile della mia vita è stato nel 1997, quando in Albania è scoppiata la guerra civile, e per strada si incontravano soltanto persone armate e disposte ad uccidere senza alcuna pietà. Ho avuto paura, avevo solo 12 anni e tutta quella situazione mi sembrava irreale.

Cominciavo a pensare di voler andare via, intorno a me vedevo solo povertà ed ignoranza, ma ero troppo piccolo e ho dovuto aspettare qualche anno.” Comincia così il racconto di Roland, che a diciassette anni lascia il suo paese nativo, Durazzo, per arrivare in Italia, ospite a casa di una zia che era nel nostro Paese da qualche anno, a Rieti. Prima di stabilirsi in Emilia-Romagna, Roland ha vissuto in altre zone d’Italia, anche a Verona.

“I primi tempi non sono stati per niente  facili, spesso mi prendeva lo sconforto e mi chiedevo se avessi fatto la scelta giusta. Poi ho incontrato persone stupende che mi hanno aiutato e mi hanno dato la forza di superare i momenti difficili, che sono inevitabili quando si vive in un paese straniero”. Chiediamo a Roland cosa prova a vivere lontano dalla sua terra, ora che in Italia si è stabilito definitivamente. “In tanti mi chiedono cosa mi lega ancora all’Albania.

Ed io rispondo che il passato non si può dimenticare, anzi fa parte di noi. Quando vedo i ragazzini che giocano insieme mi ricordo che per me, che vivevo in guerra, anche le cose più semplici diventavano difficili e rischiose. Non avevamo quasi nulla e quel poco poteva esserci tolto da un momento all’altro. Spesso si vive inconsapevolmente, senza pensare a quanto si è fortunati a trovarsi in un paese libero e senza guerra. Non dimenticherò mai i luoghi in cui sono cresciuto, dove ho detto “mamma” per la prima volta, dove ho giocato, sofferto, amato”.

Ora Roland vive ad Anzola dell’Emilia, in provincia di Bologna, ed è un grafico pubblicitario. E’ un ragazzo dalle mille risorse e pieno di interessi, fa volontariato e ama stare in mezzo alla gente. Il ricordo degli spari per strada fa ancora male, ma lui è cresciuto anche grazie a questo, perché chi guarda in faccia alla guerra e prova a dargli un nome diventa sicuramente una persona migliore.

Cristiana Lenoci

Hai vissuto anche tu una storia simile? Hai dovuto lasciare il tuo paese d’origine per motivi di studio o lavoro? Raccontaci la tua esperienza!

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Autore
Daniele Orlandi
Daniele Orlandi
Giornalista pubblicista, mi occupo di comunicazione in tutte le sue forme. Laureato in Comunicazione Digitale collaboro con testate giornalistiche (quotidiani e settimanali, cartacee e online) e sono specializzato in comunicazione sul web, S.E.O., contenuti editoriali indicizzabili sui principali motori di ricerca, comunicazione in real time. Lavoro da tempo con il team di Articoliinvendita, occupandomi della creazione di contenuti editoriali per il web e la carta stampata.

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