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Oggi è la Giornata Mondiale degli Oceani: ecco le sei “paladine” del mare

L’Oceano produce più ossigeno della foresta amazzonica, regola la temperatura della Terra, è fonte di cibo e di ricchezza, eppure lo trattiamo malissimo.

In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, che si celebra l’8 Giugno in tutto il mondo, voglio condividere con voi l’impegno concreto di quattro donne appassionate del mare che spiegano come cominciare, goccia dopo goccia, a fare la differenza.

Raffaella Giugni

Ha 49 anni ed è di Roma. E’ responsabile dei rapporti istituzionali di Marevivo, la onlus che da ben 35 anni si batte per la tutela del mare e dell’ambiente. Questa associazione si occupa anche di educazione ambientale, portando avanti importanti battaglie a livello istituzionale. Salvare l’Oceano? Secondo Raffaella si potrebbe cominciare sforzandosi di usare prodotti riutilizzabili per evitare la sovrapproduzione di rifiuti.

Valentina Lovat

Ventiquattro anni, Valentina è di Preganziol (Tv). Laureata in Scienze ambientali e naturali e laureanda in Scienze del Mare, è parte del team di “Worldrise Onlus”, che sviluppa progetti di conservazione. Salvare l’Oceano? Si può contribuire a farlo con le nostre scelte quotidiane. Ad esempio, l’olio esausto usato in cucina non andrebbe mai buttato nel lavandino, ma smaltito correttamente.

Anne de Carbuccia

Cinquantuno anni, Anne de Carbuccia è un’artista ambientalista di Ajaccio. Ha creato la fondazione “One Planet, One Future”, e ha scritto e diretto “One Ocean”, un corto premiato alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia. Secondo Anne, “salviamo l’Oceano se la smettiamo di porci al di sopra del mondo naturale: c’è un unico Pianeta ed un unico futuro”.

Simona Mesciulam

Simona ha 45 anni ed è di Genova. E’ la direttrice marketing di “Generale Conserve”, che produce i rinomati prodotti AsdoMar. Il suo consiglio per salvare l’Oceano è: “leggete l’etichetta per conoscere le specie che state portando a tavola, da dove viene, le tecniche di pesca utilizzate, il metodo di lavorazione. Si può fare la differenza con un acquisto consapevole”.

Cristina Terragni

43 anni, di Como, Cristina è direttrice dei marchi Klorane, A-Derma, Renè Furterer e Galenic del gruppo Pierre Fabre. Il suo personale consiglio per salvare l’Oceano è: “Ridurre i consumi idrici. Ad esempio, una volta alla settimana si può sostituire un lavaggio ad acqua con uno shampoo secco, in questo modo si fa del bene ai capelli e all’ambiente. La chioma sarà pulita e vaporosa e, in un anno, si otterrà un risparmio fino a 500 litri di acqua.

Bettina Bolla

E’ presidente del sindacato La Base Balneare con Donnedamare, e gestisce i Bagni Mafalda Royal di Varazze (Sv). “Con l’associazione ecologista Fare Ambiente coordiniamo il nostro lavoro per avere il minor impatto sul mare, siamo uno stabilimento ecosostenibile. Educhiamo i bambini ad esplorare e osservare gli abitanti del mare, senza toglierli dal loro ambiente marino. E sotto l’ombrellone, al posto della bottiglietta di acqua, sensibilizziamo i nostri clienti a portare la borraccia in alluminio”, dice Bettina.

 

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Autore
Cristiana Lenoci
Mi chiamo Cristiana Lenoci, sono laureata in Giurisprudenza e specializzata nel campo della mediazione civile. La mia grande passione è la scrittura, ho maturato una discreta esperienza sul web e collaboro per diversi siti. Ho anche frequentato un Master biennale in Giornalismo presso l'Università di Bari e l'Ordine dei Giornalisti di Puglia.

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