Un ragazzo che ama il mare, che si diverte a sfidare le onde con il surf, a sentire il vento e l’acqua salata sulla pelle. Questo è Mark Coots, oggi ha trentadue anni e ne sono passati diciassette da quel maledetto incidente in cui ha perso la gamba destra e ha rischiato di morire, lottando con un feroce squalo tigre che lo aveva attaccato mentre faceva surf al largo dell’Oceano, alle Hawaii.
La passione per il mare e il surf non lo ha mai abbandonato, anzi gli ha dato la forza di superare i momenti più difficili e critici della sua vita. Oggi Mike, grazie ad una protesi super tecnologica, riesce a sfidare ancora le onde oceaniche. Non ha paura degli squali, Mark, anzi li ama a tal punto da essere diventato un attivista che si batte per difenderli. “Gli squali sono animali buoni”, dice. “Loro agiscono in base al loro istinto”.
Il giovane è ambasciatore di un’associazione che si occupa di sensibilizzare la gente sull’inquinamento e la tutela dell’oceano, in particolare contro la pesca degli squali e il commercio di pinne dei pescecani. Sembra difficile pensare che Mike provi un sentimento di pietà e amore verso l’esemplare di animale che gli ha strappato via l’arto e gli ha fatto rischiare la morte per dissanguamento.
Invece è così, Mark si sente parte di una grande famiglia, quella del mare e dei suoi abitanti, fatto di regole difficili da accettare e spesso incomprensibili agli uomini.
Mark Roots è un fotografo professionista che lavora per Discovery Channel e Wall Street Journal. Non sarà certo una protesi a fermare il suo spirito indomito, ed infatti Mark cavalca le onde con la stessa passione di una volta, come si vede in queste foto, dove sembra un tutt’uno con il suo amato gigante buono: il mare.
Cristiana Lenoci