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Martina Gasperotti: ero a New York quell’11 Settembre 2001

11 Settembre 2001

11 Settembre 2001

Come è possibile dimenticare una tragedia come quella che ha sconvolto l’America e il mondo intero l’11 Settembre del 2001? Sono trascorsi ormai tredici anni, ma il ricordo di chi ha vissuto quei momenti di terrore è ancora vivo. Vogliamo raccontarvi oggi, che ricorre l’anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle, la storia di una ragazza italiana che si trovava proprio lì nel momento dell’impatto e della violenta esplosione. Martina Gasperotti aveva preso sei mesi di aspettativa dal suo impiego di igienista dentale per trascorrere sei mesi negli Stati Uniti e studiare la lingua inglese.

Martina, infermiera di Reggio Emilia, era nella Torre Nord proprio quella mattina, alle ore 8.46. Arrivata a New York tre giorni prima, Martina doveva seguire un corso di inglese proprio al World Trade Center. Quel giorno, per ingannare l’attesa, aveva deciso di andare a sbirciare il locale dove avrebbe voluto trascorrere la serata, il famoso “Windows of the World”, situato al 107esimo piano della Torre Nord. Questo locale è una tappa obbligata per turisti e visitatori che arrivano a New York, in quanto permette di dominare l’intera città.

Mentre Martina si trova nella torre a parlare al telefono con sua mamma, la linea cade improvvisamente. Ad un certo punto la terra trema e si avverte un boato. “All’inizio non mi sono preoccupata più di tanto”, racconta Martina. Poi ha cominciato a vedere gente che usciva con lo sguardo impietrito dalla paura e alcune persone piangevano. Da quella parte della torre non si aveva la visuale di ciò che stesse accadendo fuori, quindi anche Martina non si rese conto della tragedia che si stava svolgendo ad un passo da lei.

“Quando ad un certo punto guardai verso il cielo notai che era insolitamente azzurro e che migliaia di fogli bianchi volavano dappertutto. Poi, dopo qualche minuto, cominciarono ad arrivare i soccorsi”, prosegue. Martina, come tutte le altre persone presenti quel giorno, guardò attonita il secondo aereo che trapassava la Torre sud, e ricorda di aver sentito il calore dell’esplosione sotto i piedi.

“Chi ha vissuto quei momenti in tv non potrà mai veramente capire cosa ha provato chi era lì in carne ed ossa. Ad un certo punto è cominciato l’inferno, porterò sempre tutto con me: la polvere, le grida, le persone che si lasciavano cadere nel vuoto. E poi c’era sangue ovunque”.

Il racconto di Martina prosegue: “Quando la prima torre crolla, tutti cominciano a scappare da ogni parte, all’impazzata, ognuno in una direzione diversa. Io sono arrivata con il fiato rotto a Brooklyn, piena di polvere e con i vestiti sporchi di sangue non mio. I cellulari e i telefoni fissi sono tutti saltati, riesco a parlare con mia madre solo in serata”.

Martina non è riuscita a restare in America, troppo sconvolta dall’evento ha preferito tornare in Italia. Non ha imparato l’inglese, questo è uno dei suoi rimpianti. Ma oggi può ancora ricordare e raccontare la tragedia che ha vissuto, e questo è già tanto.

La sopravvissuta italiana è tornata a New York nel 2002, con sua madre, in occasione dell’anniversario del tragico attentato. Per il decennale, invece, ci ha portato la sua famiglia e la figlia, che oggi ha otto anni.

Articolo realizzato da Cristiana Lenoci

 

 

 

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Autore
Cristiana Lenoci
Mi chiamo Cristiana Lenoci, sono laureata in Giurisprudenza e specializzata nel campo della mediazione civile. La mia grande passione è la scrittura, ho maturato una discreta esperienza sul web e collaboro per diversi siti. Ho anche frequentato un Master biennale in Giornalismo presso l'Università di Bari e l'Ordine dei Giornalisti di Puglia.

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