Altro che choosy o bamboccioni. Sfido a trovare una ragazza che a soli venticinque anni abbia le idee chiare come Maria Giovanna Pietropaolo, calabrese di Vibo Valentia laureata in Giurisprudenza, che ha scelto di studiare e lavorare concretamente nel campo dei diritti umani.
Ora Maria Giovanna lavora a Ginevra, presso la sede della Croce Rossa internazionale ed è la prima italiana ad aver vinto il prestigioso “Henry Dunant”, un premio accademico eccezionale che viene riconosciuto annualmente a chi contribuisce ad approfondire e rinnovare l’impegno nel complesso ambito dei diritti umani. Nessun italiano prima di lei è riuscito ad ottenere l’ambito riconoscimento.
La giovane ricercatrice, nonché stagista della Croce Rossa, ha messo in risalto in una prospettiva giuridica, quali sono le priorità e le esigenze primarie dei singoli quando avviene una tragedia (quale può essere lo sbarco di clandestini a Lampedusa o un violento terremoto).
La sua tesi di laurea ha affrontato in maniera encomiabile il difficile tema dell’assistenza giuridica in caso di catastrofi. Lei stessa ci tiene a precisare che, in situazioni di caos, l’assistenza legale riveste un carattere fondamentale quanto quella sanitaria, poiché aiuta le persone colpite dal disastro, già provate psicologicamente, a ristabilire un contatto con le autorità e gli enti che possono essergli di aiuto.
Maria Giovanna Pietropaolo da giovanissima ha lasciato la Calabria per andare a studiare Legge all’Università di Firenze. Poi, come tanti cervelli italiani, ha deciso di lasciare l’Italia per tentare nuove strade più soddisfacenti. Ci piace pensare che il premio Dunant 2013 sia solo l’inizio di una bellissima carriera per questa giovane ricercatrice italiana. In bocca al lupo!
Cristiana Lenoci