“Una cosa che farebbe impazzire Steve Jobs, se fosse ancora vivo, è che il film sulla sua vita somiglia ad una presentazione in Power Point”. Con queste parole il New York Times “boccia” il film “Jobs”, uscito al cinema lo scorso 14 Novembre 2013, e che racconta la vita del fondatore della Apple, Steve Jobs, nel periodo che va dal 1971 fino al 2000, cioè prima che inventasse l’iPod. In effetti le recensioni su questo attesissimo film non sono affatto positive.
Diretto dal regista Joshua Michael Stern, il film è interpretato dall’attore Ashton Kutcher (per la verità molto somigliante a Steve Jobs). Il genio della Apple, morto nel 2011 a soli 56 anni, non ha soltanto rivoluzionato il settore del personal computer. Come tutti i grandi innovatori, Jobs ha vissuto in maniera movimentata e discontinua trasformandosi da uno studente poco incline ai libri ad un imprenditore di successo.
Ma la sua illuminante parabola non viene affatto descritta nella pellicola di Stern, che anzi a tratti appare come uno sterile spot pubblicitario, che racconta la vita di Jobs soffermandosi solo su alcuni particolari e trascurandone tanti altri.
Ma dove sono la passione, il demone creativo, il perfezionismo e la voglia di emergere che ha caratterizzato questo grande uomo? Non c’è traccia di quello che ha animato Steve Jobs nei lunghi anni dedicati alla sua azienda nata dal nulla e diventate una delle più importanti al mondo.
La pellicola di certo non brilla per capacità di emozionare lo spettatore. Qualcosa da salvare c’è, ed è l’ottima interpretazione di Josh Gad nel ruolo di Steve Wozniak, il ragazzo che con Jobs fonda la Apple nel garage di casa.
Voi avete visto il film? Cosa ne pensate, vi è piaciuto? Aspettiamo i commenti!
Cristiana Lenoci