Nel 2009 Javier Goyeneche ha fondato una linea di moda ecosostenibile raccogliendo i rifiuti dai fondali marini: il progetto si chiama Ecoalf.
Ogni anno si accumulano in mare tra i sei e gli otto milioni di tonnellate di spazzatura. Il 90% di essa è plastica. Javier Goyeneche, 47 anni, la raccoglie nei fondali marini e la trasforma in una linea di moda eco chic. Con il progetto “Upcycling the oceans”, Goyeneche recupera i rifiuti che rimarrebbero in mare per più di 400 anni prima di decomporsi del tutto. Dal 2009 è il fondatore di Ecoalf, brand di moda ecosostenibile.
Come funziona Ecoalf
Ecoalf collabora con 200 pescherecci che praticano la pesca al traino lungo la costa spagnola di Levante. Ciascuno di loro estrae, ogni giorno, dai 4 ai 6 chili di rifiuti di vario genere, che vengono riposti in appositi contenitori installati sulle barche e nei porti: il 60% è costituito da plastica, ma c’è anche vetro, alluminio, stracci, cartone. Una volta giunti a terra, i rifiuti vengono smistati e archiviati secondo la tipologia, fino a raggiungere il quantitativo minimo necessario per convertirli in granulato e scaglie. Il granulato viene poi riciclato per produrre i finimenti con cui successivamente si realizzano i tessuti per le collezioni. Per un paio di sneakers occorrono circa quattro bottiglie di plastica. Naturalmente l’intero processo di riciclaggio deve attenersi a standard ben precisi. Gli obiettivi perseguiti dal progetto sono: riduzione del consumo idrico, energetico, e delle emissioni di anidride carbonica. In più, la coerenza con la “filosofia local”: i rifiuti raccolti lungo la costa di Levante vengono riciclati in Spagna, quelli reperiti in Thailandia sono trattati lì. Javier Goyeneche ha intenzione di espandere l’attività anche ai fiumi: l’80% dell’immondizia che si accumula nei fondali proviene dalla terraferma, attraverso i corsi d’acqua.
I traguardi professionali
In futuro Ecoalf stringerà collaborazioni e partnership con istituzioni/o aziende che condividono la stessa filosofia. Oggi il brand si avvale della collaborazione con aziende quali Goop, Apple, Starbucks, Ekocycle. Ci sono nazioni che sentono il problema come urgente ed altre meno. Spesso è una questione di cultura ed educazione, sostiene Goyeneche. Ad esempio, è stato calcolato che in Catalogna la parola “sostenibilità” compare nei testi scolastici soltanto tre volte. In Germania trecento. Anche in Italia ci sono segnali importanti, ad esempio l’apertura del nuovo superstore sostenibile di Oscar Farinetti. La fashion industry è un business enorme. Oggi la moda non può occuparsi solo dell’apparenza.
Modello per le nuove generazioni
Il progetto che dà vita ad Ecoalf rappresenta un nuovo modo, etico, di fare business che forse potrebbe essere fonte di ispirazione per le generazioni future. Il fondatore di Ecoalf ha le idee chiare al riguardo: “Non si può continuare a sfruttare il pianeta come se ce ne fosse un altro su cui andare a vivere”. Come dargli torto?