
Jamal diplomato in ospedale
Non appena ho appreso la storia di Jamal ho pensato che sicuramente sarebbe piaciuta a chi ama le storie a lieto fine, anche se un po’ amare. Jamal è un bimbo affetto da una grave patologia neurologica che colpisce l’intestino, dall’età di sei mesi i genitori lo hanno abbandonato presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Da quel giorno tutto il personale del nosocomio romano ha adottato il bambino crescendolo proprio come un figlio, fornendogli assistenza morale e psicologica e seguendolo con amore durante la lunga degenza. Ora Jamal ha venti anni, e grazie alle amorevoli cure ospedaliere sta bene.
Non solo, è riuscito anche a realizzare un importante risultato: conseguire il diploma di Ragioniere frequentando la “Scuola in Ospedale”. Il progetto di creare una struttura scolastica tra i corridoi dell’ospedale è nato circa 40 anni fa, e ha visto tra i pionieri dell’esperienza anche il Gemelli. Oggi si contano 23 sezioni divise tra cinque ospedali: i docenti arrivano dalle scuole partner che hanno aderito all’iniziativa. I bambini e i ragazzi ricoverati per lungo tempo o in day hospital potranno così proseguire senza alcun problema il percorso scolastico fino al conseguimento del titolo finale. Jamal incarna proprio il successo di tale esperienza, intrapresa tempo fa, in quanto il giovane ha frequentato in Ospedale dalla prima elementare al quinto anno di scuola superiore.
Ad accompagnarlo nel percorso formativo ci sono stati i volontari dell’ospedale, che hanno creato un progetto ad hoc solo per lui, consentendogli di portare il mondo esterno tra le mura dell’ospedale. Ad esempio, il ragazzo è riuscito a conoscere il suo idolo Francesco Totti. Jamal, pur essendo originario del Marocco, è un grande tifoso della Roma. L’insegnante di musica di Jamal ha dichiarato: “Con lui la sfida è stata ancora più grande, perché il suo contesto familiare è stato l’ospedale: è qui che si è formato nella sua autonomia”. Jamal non va più a lezione presso la Scuola in Ospedale, ma questa continua ad essere utile per altri bambini e le loro famiglie.
Articolo realizzato da Cristiana Lenoci