Gianni Gipi Pacinotti, il cui nome d’arte è Gipi, è tra i dodici finalisti del Premio Strega 2014. Il suo fumetto, che rientra nel genere della “graphic novel” intitolato unastoria, ha conquistato la giuria dell’ambito premio letterario.
E’ la prima volta che un fumetto viene preso in considerazione e ritenuto adatto ad arrivare alla fase finale di un premio così prestigioso come lo è Strega. La comunicazione di essere arrivato tra i finalisti è stata accolta con stupore dallo stesso artista, che ha dichiarato di aver “preso a ridere” la notizia.
In realtà Gipi rivela di non avere idea di cosa significhi gareggiare in un concorso letterario, né come avvenga la selezione dei libri che arrivano in finale e poi vincono. Lui, personalmente, si è sempre sentito bene nel raccontare le storie attraverso il fumetto. Ed infatti unastoria è un racconto per immagini capace di trascinare il lettore coinvolgendolo in un realtà del tutto nuova e a tratti fantastica.
Chi è Gipi?
Oltre ad essere un abilissimo fumettista e disegnatore, Gipi è prima di tutto un bravo narratore, in grado di raccontare la vita e le sue mille sfaccettature. Giovanni Pacinotti, originario di Pisa, lavora come illustratore per Repubblica ed è autore di strisce dubitative per la rivista Internazionale.
Ripercorrendo le tappe del percorso che lo hanno portato alla conclusione del libro unastoria, Gipi ha dichiarato in una recente intervista di aver trascorso un periodo di “vuoto” durato ben cinque anni. “Per cinque anni non sono riuscito a lavorare con i fumetti. E per me è stato molto strano perché ero convinto che fosse la mia vita e, invece, di botto, sembrava tutto finito, non avevo idee”, racconta. “Non succedeva niente, non mi mettevo più nemmeno ad un tavolo da disegno”, aggiunge.
Trama del libro
Rispetto al libro unastoria, pubblicato da Coconino-Fandango, l’autore dichiara: “E’ un libro ostile che non tende nessuna mano ai lettori”.
Gipi è stato definito un nuovo “poeta del fumetto”, lui lascia parlare le immagini senza interferire. Nel libro unastoria non c’è un inizio preciso e neppure una fine netta della vicenda. E’ piuttosto un fluire di vita, che racconta in fondo il non senso dell’esistenza di ognuno di noi. Ci sono due uomini, in apparenza molto diversi tra loro, che condivideranno uno stralcio di vita, miseria e speranza.
Uno è Silvano Landi, scrittore alla soglia dei 50 anni in vena di bilanci, e l’altro il suo antenato Mauro, che ha combattuto il primo conflitto mondiale. E’ un libro sulla caduta, sui fallimenti, ma anche sulla possibilità per ognuno di rialzarsi e continuare il cammino della vita. Da leggere, assolutamente.
Cristiana Lenoci