Si intitola “I Segreti della piccola ca’ d’oro” il romanzo d’esordio di Giorgio Ronny Lucchi, titolare di locali a Crema che ha scoperto nella scrittura e nel ricordo di Venezia un modo per tener testa alla malattia.
La scrittura come mezzo per ricordare ma anche come strumento terapeutico per esprimere pensieri e sensazioni e per allontanare lo spettro della malattia. E’ ricco di ricordi, aneddoti ed emozioni il romanzo d’esordio di Giorgio “Ronny” Lucchi, un viaggio tra i canali che ha come filo conduttore la Venezia dei tempi d’oro. Epilogo di un altro meno facile viaggio, quello durato otto anni per combattere la malattia, che lo ha portato a scoprire la scrittura quale veicolo espressivo delle proprie emozioni, ed innamorarsene.
Giorgio Lucchi, una vita tra Crema e Venezia
Nato a Crema nel 1953, Giorgio si è trasferito a Venezia per “cercare fortuna” nel 1968 lasciando la sua città Natale. Ai tempi, racconta, era come vivere all’interno di una sfera di cristallo, lontani dalle difficoltà che, dal punto di vista economico e sociale, molte città italiane stavano vivendo in quegli anni, tra scioperi per il rinnovo dei contratti e proteste degli studenti. Qui inizia a muovere i primi passi lavorando con Giuseppe Molinarolo, all’epoca considerato uno dei migliori barman della città, nell’elegante ristorante Al Giglio situato nel cuore di Venezia, in Campo Santa Maria del Giglio, tra Piazza San Marco e l’Accademia: “mi ha preso subito sotto la sua ala protettiva, insegnandomi tutto” racconta Ronny che la domenica, quando il locale era chiuso, trascorreva la giornata con Giuseppe al Grand Hotel Excelsior, toccando con mano il lusso “superlativo” che si respirava in ogni angolo della città. Un’atmosfera di una “Venezia perduta, nella quale non era certo un caso imbattersi in gruppi di paparazzi appostati fuori dai migliori ristoranti, per rubare uno scatto al vip di turno”. Era un set a cielo aperto la città, anni d’oro per film rimasti nella storia. Un ambiente sconosciuto a Gianni, un ragazzino alle prime armi che ha dovuto fare i conti con ansie e agitazioni legate al ritrovarsi tutto d’un tratto proiettato in un mondo più grande di lui, al quale ha saputo tener testa: “O perdi la timidezza, o la perdi comunque. Devi essere padrone della situazione perchè i clienti hanno fiducia in te”.
Da De Chirico a Peggy Guggenheim, gli incontri
Di quel periodo Gianni ricorda tutto, compresi i piatti più amati da personaggi come Giorgio De Chirico e Aristotele Onassis e tanti aneddoti e richieste particolari dei vip che gravitavano in città, come Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni, Adriano Celentano e Gina Lollbrigida, Liza Minnelli e Monica Vitti fino a Charlotte Rampling e Catherine Deneuve. Con il maestro De Chirico, che prese subito confidenza con quel giovane cameriere, il rapporto fu stretto tanto che spesso Ronny lo accompagnava nel suo atelier dove apprendeva i segreti legati ai suoi dipinti. Importante e preziosa è stata anche l’amicizia con la collezionista d’arte Peggy Guggenheim, proprietaria di palazzo Venier dove ancora oggi è presente, curata dalla Fondazione Guggenheim, la sua incredibile collezione di opere d’arte moderna.
La scrittura come terapia
Gianni non è uno scrittore. E’ piuttosto conosciuto per il suo grande contributo nella nascita e sviluppo della ‘Crema da bere‘ cittadina nella quale, una volta tornato da Venezia, ha gestito diversi locali: su tutti lo storico American Bar aperto nel 1978 in via XX settembre insieme al fratello Severino, divenuto nell’arco di pochi anni un punto d’incontro dei cremaschi. Ma Venezia, nella quale ha vissuto e lavorato per dieci anni, gli ha rubato il cuore e a questa città ha voluto dedicare il suo romanzo d’esordio che fa seguito a due “quaderni terapeutici” colmi di riflessioni, pensieri ed incontri (Riflessioni e pensieri intimi per la vita; Dov’è l’amore, dov’è la poesia) scritti in collaborazione con la sezione locale della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. E ad altri due quaderni (Io e la Dogaressa e Io e il maestro) legati alle indimenticabili esperienze veneziane.
“L’idea di iniziare a scrivere – racconta – è nata nel 2009 a seguito di un problema oncologico che mi sono trovato ad affrontare. Con la malattia ho combattuto a lungo e un giorno, in ospedale, ho chiesto ad un’infermiera un foglio e una penna per riportare su carta le mie paure, tensioni e gli stati d’animo di un momento non facile. Ne è nato il primo quaderno, una serie di aforismi e pensieri”. Da allora nell’arco di quattro anni lo scrittore in erba ha sviluppato quattro volumi: “Il secondo è una raccolta di poesie mentre gli ultimi due sono dedicati ad altrettanti incontri speciali fatti proprio nel ristorante di Venezia, con il maestro Giorgio De Chirico e con la signora Peggy Guggenheim”. “Le malattie – rivela Gianni nei suoi scritti – ci riportano a ritroso nel tempo e così facendo si cerca di non sentire il dolore che ci toglie il respiro. Ci fanno viaggiare in retrospettiva, riemergono i ricordi, gli incontri le persone. Si soffre, ma tutto torna nella mente come se li rivivessimo ora”.
I segreti della piccola ca’ d’oro
Oggi Ronny è finalmente libero dalla malattia ma non ha smesso di scrivere: il primo romanzo dello “scrittore di vita”, intitolato “I segreti della piccola ca’ d’oro” (edizioni Angolazioni) è stato pensato come un vero e proprio intreccio tra ricordi ed i misteri di un giallo, con il trait d’union dell’ambientazione veneziana: “Avevo questa storia già scritta nella testa e non è stato difficile riportarla su carta. Ricordando la mia adolescenza, racconto di un ragazzo che, nel 1968, lascia casa e famiglia per prendere il treno e andare a lavorare a Venezia scoprendo, anno dopo anno, un incredibile legame con questa città e con le sue storie. Entrerà in una suggestiva locanda, la piccola ca’ d’oro, ubicata nel quartiere ebraico della città lagunare e gestita da due sorelle: giorno dopo giorno si renderà conto che la locanda e le due sorelle nascondono alcuni segreti che verranno, pagina dopo pagina, rivelati”. Una trama intensa, sul filo della nostalgia, autobiografica ma, come in un romanzo giallo, colma di misteriose sfumature tutte da scoprire.
Da segnalare infine l’intervento di due giornalisti, grandi amici dello scrittore: Isabella Radaelli che ha curato la prefazione e Gianluca Marchi che ha scritto la postfazione.
Per tornare con la mente alla Venezia che fu, e non lasciarla più.
Giorgio Ronny Lucchi
I segreti della piccola ca’ d’oro
Edizioni Angolazioni
pp. 84, 12 euro
www.angolazioni.it
Carissimi,
mi piace molto il vostro modo garbato di raccontare le vicende umane e vi seguo da tempo. Ancge io ho vissuto una serie di esperienze che mi hanno cambiato per sempre e ho pensato di raccoglierle in un libretto dal titolo “al di là della tempesta” edito da Albatros. Sarei davvero onorata se voleste leggerlo ed esprimermi una vostra preziosa opinione. Un caro saluto. Sara Villa