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Giammarco, giornalista con animo di bambino

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“Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sè” (Pablo Neruda). Mi piace introdurre con questo aforisma il racconto di Giammarco F,  giornalista trentaduenne di Benevento.

“La verità è che non sono proprio in grado di scrivere un’autobiografia, forse perché prima del giugno 2009 ho sempre avuto un ricordo vago del mio vissuto, fatto di eventi, episodi, successi, sconfitte. Semplici tappe da raggiungere e superare. Come la prima – decisamente la più importante – che mi ha segnato nello spirito: nascere pochi mesi dopo il terribile terremoto del 1980 che ha messo sì in ginocchio la mia terra, il Sannio, ma mi ha anche donato una forza propulsiva per la vita. La capacità di sorridere sempre e trovare le giuste “scosse” davanti ai problemi.

Prima del giugno 2009 è stato anche difficile trovare un filo conduttore, un filo rosso, un legame tra quello che ho sempre sognato e quello che ho poi realizzato concretamente. A sei anni, infatti, immaginavo una vita vagabonda con il mio spettacolo di marionette, a mettere in scena le disavventure dei personaggi della tradizione popolare napoletana. A quell’epoca gli spettatori “vittime” erano le mie cugine, che obbligavo ad essere sempre presenti sul pianerottolo di casa, dove avevo allestito un piccolo e organizzatissimo teatrino.

Se mi guardo indietro, riconosco che quel desiderio è cresciuto, si è alimentato di tante cose e poi si è trasformato in altro. Ha avuto un’evoluzione conservando però due anime di quel Giammarco fanciullo: la voglia di raccontare ancora storie e l’amore per i bambini.

Ecco perché, a 32 anni, mi ritrovo con un presente che si chiama Ntr24 e MondoGonfiabili. Ntr24 è la web tv di Benevento dove lavoro da quasi 2 anni come giornalista: una realtà giovane e dinamica che mi permette quotidianamente di raccontare, denunciare, informare. Dopo tante belle e importanti esperienze vissute fuori, Ntr24 ha rappresentato il mio “ritorno a casa”, la voglia di fare qualcosa per la mia città e la mia terra.

Oggi siamo una redazione che viaggia spedita verso il futuro – grazie a due editori innamoratissimi come noi di questa realtà -, con il desiderio di diventare un punto di riferimento innovativo per l’informazione locale. Un cammino percorso tra tante difficoltà, ma anche ricco di piccole soddisfazioni: è di qualche settimana fa la seconda vittoria agli Oscar delle web tv italiane come emittente più votata dalla Rete.

MondoGonfiabili è invece il sogno realizzato del Giammarco bambino. E’ una società di animazione e di giostre gonfiabili che gestisco con un amico (mago professionista), che mi dà la possibilità di far sorridere e divertire tanti fanciulli. Con noi c’è Vittorio, furgoncino Wolkswagen degli anni Ottanta, che ci accompagna nelle varie feste in giro per paesini e piazze.

E quel Giugno 2009? Ecco, se oggi guardo la mia vita con serenità e senza paura, lo devo a quel periodo. Una data che è al tempo stesso portatrice di tristezza e di rinascita. Un mese e un anno ben precisi, che hanno portato in brevissimo tempo la morte di una persona cara e la malattia grave di un’amica del cuore.

Quel mese terribile e incasinato mi ha spinto a mettere ordine, a fare pulizia dentro me stesso, a rivedere le mie priorità. Così ho preso uno zaino, c’ho messo dentro l’essenziale – nell’essenziale è compreso anche il libro “Il Piccolo Principe” che da anni colleziono in tutte le lingue del mondo – e con l’incoscienza di un bambino sono partito a piedi, da solo e in inverno, per Santiago de Compostela. 817 km di terapia, un viaggio per ritrovarmi, per capire cosa desideravo realmente dalla mia vita, per recuperare quella semplicità e quella leggerezza che avevo perso.

Sono tornato da Santiago con altri occhi ma, a distanza di un anno dalla mia partenza, sentivo che dovevo fare ancora qualcosa di importante per il mio cuore. La possibilità me l’ha servita un amico missionario del Preziosissimo Sangue, don Simone, che mi convinse ad intraprendere un viaggio insieme in giro per la Tanzania.

Lì, con tanto entusiasmo, mi sono lasciato stravolgere da capo a piedi: partito con tante convinzioni e con la presunzione di essere utile a qualcosa, infatti, sono tornato con la certezza di essere inutile ma al tempo stesso importante ingranaggio per qualcosa di bello. Per un messaggio di speranza e di aiuto.

Di quel mese conservo tanti ricordi indelebili: uno su tutti è il Villaggio della Speranza di Dodoma, dove un watoto (bambino in swahili) pone le sue mani malate sul mio capo. Quella, sicuramente, è stata la benedizione più importante nella mia vita. Una forza semplice e devastante che oggi mi fa dire: “io ce l’ho fatta…a trovare una strada”. G.F.

Cristiana Lenoci

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Autore
Daniele Orlandi
Daniele Orlandi
Giornalista pubblicista, mi occupo di comunicazione in tutte le sue forme. Laureato in Comunicazione Digitale collaboro con testate giornalistiche (quotidiani e settimanali, cartacee e online) e sono specializzato in comunicazione sul web, S.E.O., contenuti editoriali indicizzabili sui principali motori di ricerca, comunicazione in real time. Lavoro da tempo con il team di Articoliinvendita, occupandomi della creazione di contenuti editoriali per il web e la carta stampata.

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