
Famiglia vive in barca a vela. Fonte foto: repubblica.it
Non ne potevano più della vita in città, e così hanno lasciato Bologna per sceglierne una in barca. Stefano Sola, cinquantadue anni, sei mesi fa ha venduto la sua casa di Calderino e l’automobile e si è trasferito con la moglie Antonella e la figlia Daniela su un barca a vela di dodici metri e mezzo. Stefano si è licenziato dall’azienda in cui lavorava come rappresentante, la moglie Antonella ha preso un anno di aspettativa dalla scuola (è una maestra con la passione per la scrittura).
A Luglio scorso la famigliola è partita per questo viaggio a bordo di Cautha (questo il nome della loro barca a vela, che richiama un’antica divinità del sole propiziatoria di ogni nuovo inizio e delle partenze). Stefano ha stimato un budget di circa mille euro al mese, per poter fare tutto con tranquillità. La barca a vela è dotata di pala eolica e pannelli fotovoltaici, quindi questo sarà un viaggio sostenibile dal punto vista ambientale. E’ intuibile come, azzerando le spese fisse relative al riscaldamento, all’automobile, all’elettricità, il costo della vita si dimezza e si può vivere bene con poco.
La famiglia Sola ha comunque le idee chiare sul futuro: “Quando finiranno i soldi cercheremo dei lavoretti”, ha detto Stefano. L’idea di mollare tutto e viaggiare in barca a vela è venuta il giorno in cui Stefano ascoltava le lamentale del suo benzinaio di fiducia, che stava meditando di andare a vivere in Sudamerica. Da quel momento in poi, ascoltando il punto di vista di quell’uomo, la possibilità di cambiare vita diventò improvvisamente concreta. Stefano e sua moglie vendono il camper e con quei soldi, cinque anni fa, hanno acquistato la barca a vela. A Luglio comincia la loro nuova vita, salpando da Marina di Ravenna.
Insieme ai due genitori c’è Daniela, la figlia più piccola, che quest’anno deve fare gli esami di maturità. La sua nuova classe di Trapani ha organizzato una festa in onore della ragazza, e sono venuti a trovarla in barca. La mamma dice soddisfatta: “A scuola ora va benissimo, è anche meno stressata, e questo non perché il programma di studio sia più facile che a Bologna”. Dal giorno in cui è partita, la famigliola di Bologna ha aperto un blog in cui racconta il suo viaggio in barca: chiunque volesse unirsi a loro in questa avventura può farlo collegandosi su cautha16.wordpress.com
Articolo realizzato da Cristiana Lenoci