Uscire dal “sistema” per vivere un’esistenza più piena e felice. Marco lo ha fatto, e ora è una persona diversa, sicuramente più realizzata. Trentasette anni, studia Economia alla Bocconi conseguendo la laurea a pieni voti. Terminata l’Università, viene assunto come manager del noto marchio giapponese “Yamaha”, ma si dimette dall’impiego dopo appena un anno e mezzo.
Cresciuto in una famiglia benestante in provincia di Varese, Marco è il pupillo dei suoi genitori, che restano allibiti di fronte alla scelta improvvisa di lasciare un posto di lavoro così redditizio e prestigioso.
Loro sono convinti che, appena finiti i soldi della liquidazione, Marco tornerà al lavoro, ma non sanno che invece gli obiettivi del figlio sono tutt’altri. “Non ero in armonia con le mie inclinazioni, sapevo che quella non era la mia strada. Il lavoro assorbiva completamente la mia vita, invece io volevo stabilire un contatto più profondo e armonico con l’ambente circostante”, rivela Marco.
Oggi quest’uomo di quasi quaranta anni vive al confine tra l’Abruzzo e le Marche, in un zona selvaggia, nel borgo abbandonato di Valle Pezzata.
La sua vita è ormai lontana da obblighi e doveri professionali, e tanto meno dal perbenismo di facciata cui è stato abituato fin da piccolo. “Ero pieno di cose che non mi servivano e di cui mi dovevo liberare”. Marco ha le idee chiare su cosa fare nella vita: stare a contatto con la natura, stabilire un contatto profondo con l’ambiente sono cose che lo appagano completamente.
Marco lancia un messaggio: “Se ognuno eliminasse il superfluo e attraverso l’introspezione cominciasse a soddisfare i bisogni primari, capirebbe più facilmente cosa lo può appagare”.
Cristiana Lenoci
Cosa ne pensate? Condividete la scelta di vita di Marco? Si può essere felici e sentirsi realizzati rinunciando al superfluo?
“Se ognuno eliminasse il superfluo e attraverso l’introspezione cominciasse a soddisfare i bisogni primari, capirebbe più facilmente cosa lo può appagare”. bellissima frase…..
Senza alcun dubbio; conosco più di una persona che ha lasciato un lavoro molto remunerativo per uno molto più umile ed è diventata felice….la società ci convince di aver bisogno di un mucchio di cose inutili solo perchè il sistema capitalistico ci vede come consumatori e non come persone.
La vera felicità è dentro di noi solo che, il più delle volte, non riuscendola a vedere la soffochiamo con una vita invivibile sotto il profilo spirituale/psicologico.
Un saluto.
tra poco seguiro marco fatemi gli auguri !!!
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