Fino ad oggi abbiamo sempre sentito parlare di “Cohousing” oppure di “Coworking”. Ma ecco che da qualche tempo è in voga anche nel nostro Paese un nuovo inglesismo, il “Coliving”. Il termine introduce un modello di vita improntato sulla condivisione della casa e dello spazio lavorativo, ma non solo. Condividere uno spazio abitativo e professionale aiuta a non sentirsi soli, se però a fianco di persone che possono arricchire, anche e soprattutto grazie al loro “essere differenti”.
In tal modo si crea una famiglia acquisita, che sostituisce al legame di sangue un rapporto costruito con la vicinanza, giorno per giorno. Questo stile di vita, nato negli Stati Uniti, si è poi diffuso nel Sud est asiatico e anche nel Nord Europa (soprattutto in Gran Bretagna, Spagna e Germania).
Anche nel nostro Paese c’è qualche esempio di “coliving”, ad esempio Casa Netural, sorta a Matera quando è stata designata capitale europea della cultura.
Caratteristiche e Vantaggi
In una società come la nostra, che il filosofo e sociologo polacco Tygmunt Bauman ha definito “liquida” perché in costante movimento, il Coliving sembra essere un perfetto adattamento. Questa moderna soluzione abitativa permette ad un giovane studente fuori sede, ad un professionista affermato o ad un single di mezza età di vivere insieme sotto lo stesso tetto.
Il confronto con realtà differenti aiuta a pensare in maniera aperta, ad abbattere i pregiudizi, a non irrigidirsi sulle proprie posizioni.
Il più delle volte si tratta di abitazioni piuttosto grandi, in grado di ospitare dalle 5 alle 10 persone e anche di più. Ciascuno ha a disposizione la propria camera, singola o doppia. Gli abitanti condividono spazi come la cucina, la lavanderia, il soggiorno. Qui possono intrattenersi con gli altri coinquilini a chiacchierare oppure a guardare la tv.
Si condivide anche lo spazio lavoro, ovvero quello che consente a freelance, lavoratori “nomadi” e dipendenti che lavorano di casa, di svolgere tranquillamente la loro professione. Nella maggior parte dei casi si tratta di una postazione di lavoro dotata di connessione Internet.
Il Coliving conviene?
La risposta è sì. Il Coliving può arricchire sotto l’aspetto umano, ma porta anche vantaggi al portafoglio. Per quanto concerne il costo, questo dipende essenzialmente dal tipo di struttura: può quindi passare dai 500-600 euro al mese per arrivare anche ai 3 mila euro.
In genere le strutture adibite a Coliving sono vere e proprie oasi di pace. Per offrire una valvola di sfogo a chi trascorre le giornate a lavorare al pc, o per stimolare la creatività dei professionisti, i Coliving si trovano spesso in vecchi posti abbandonati fuori città e poi recuperati.
In Italia è nata da poco la prima COLIVING COMPANY Dovevivo.com, che gestisce una community con oltre 4.800 inquilini con 7 residenze e 1.200 abitazioni sparse in nove città del nostro Paese.