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Come gestire meglio i propri soldi

Come gestire meglio i propri soldi-fonte foto: letteradonna.it

Come gestire meglio i propri soldi-fonte foto: letteradonna.it

Saper amministrare il proprio denaro è un’arte che si può imparare. Se è vero che i soldi non danno la felicità, però aiutano a trovarla. Ci sono delle regole, facili da seguire, per gestire il budget familiare con buon senso, ve ne proponiamo qualcuna.

  • Calcolare il proprio “budget disponibile”: avere il polso della propria situazione economia è d’obbligo, se l’obiettivo è la serenità e se si vuole evitare il rischio di gestire i soldi con una faciloneria che alla lunga può rivelarsi catastrofica. Niente di complicato: basta prendere un quaderno e compilare con la massima precisione due semplici voci: “entrate fisse” (stipendio) e “uscite fisse” (bollette, affitto, benzina, assicurazioni e via dicendo). Dopo di che si deve sottrarre dalla cifra delle entrate quella delle uscite: ciò che resta è quanto, se si vuole, si può spendere per le spese voluttuarie (ad esempio viaggi, abbigliamento, divertimento in genere);
  • Accantonare delle entrate: per mettere qualche soldo da parte è necessario risparmiare sulle entrate. L’ideale è farlo a monte, ad inizio mese, prima ancora di spendere, togliendo dal proprio stipendio circa il 10 per cento. E’ poi opportuno, mese dopo mese, depositare questa somma in un conto bancario a parte;
  • Creare un tesoretto per gli imprevisti: avere un gruzzoletto da parte serve a dormire sonni tranquilli e a vivere senza troppa ansia. Altrimenti è probabile che ci si trovi a convivere con il timore di un imprevisto che richiede un esborso a cui non si può far fronte. Il consiglio è di fare in modo di accantonare almeno quattro stipendi, ovvero una somma sufficiente per andare avanti per quattro mesi, nel caso in cui le fonti di reddito dovessero azzerarsi. Quest’arco di tempo in genere basta per rimettersi in piedi;
  • Spendere con oculatezza: per riuscire a risparmiare è d’obbligo spendere il proprio denaro in maniera oculata, evitando di investirlo nelle cose che spesso si acquistando d’impulso solo per il piacere fugace di comprare. Una buona idea è quella di farsi le giuste domande prima di mettere mano al portafoglio (chiedersi se quell’acquisto soddisfa un desiderio coltivato da tempo e se è un sacrificio rinunciarvi). Se si risponde “no” a entrambe si può lasciar perdere;
  • Analizzare il bilancio ogni mese: una volta al mese, con puntualità e senza mai saltare questo appuntamento, è importante mettersi a tavolino e controllare i movimenti di denaro voce per voce. Saranno quindi da annotare le cifre relative alle entrate e poi quelle delle uscite, elencate in maniera dettagliata (ad esempio: cibo, abbigliamento, benzina, bollette e così via). Questa abitudine aiuta a conoscere esattamente l’andamento dell’economia familiare ed è preziosa per permettere di verificare se ci sono sprechi;
  • Puntare sempre ad un obiettivo: avere un obiettivo da realizzare grazie ad una somma di denaro è un ottimo incentivo per riuscire a far quadrare i conti in famiglia. Questo obiettivo non è sempre legato ad un acquisto, ma anche all’estinzione di un debito. Grazie ad un traguardo a cui guardare è più facile sviluppare un rapporto con il denaro che sia saggio ed equilibrato;
  • Perdonarsi se “si sgarra”: pianificare l’economia familiare deve servire a stare meglio, e questo non potrebbe accadere se si trasformasse in un’ossessione. Se qualche volta si sfora dal budget disponibile o non si riesce a risparmiare quanto ci si è prefissati, è d’obbligo avere la massima indulgenza con se stessi. Flagellarsi non serve, anzi potrebbe suggerire di abbandonare i buoni intenti, per ritornare ad una gestione spensierata.

Articolo realizzato da Cristiana Lenoci

 

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Autore
Cristiana Lenoci
Mi chiamo Cristiana Lenoci, sono laureata in Giurisprudenza e specializzata nel campo della mediazione civile. La mia grande passione è la scrittura, ho maturato una discreta esperienza sul web e collaboro per diversi siti. Ho anche frequentato un Master biennale in Giornalismo presso l'Università di Bari e l'Ordine dei Giornalisti di Puglia.

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