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Come diventare più positivi

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A volte l’insoddisfazione e l’infelicità sono solo frutto della mente. Per vivere bene è importante liberarsi da tutti i pensieri negativi e predisporsi all’ottimismo. Ecco dieci regole per essere positivi.

  • Cambiare punto di vista: i pensieri, per essere utili, devono spingere ad agire per il raggiungimento degli obiettivi e scopi prefissi. Quando invece creano un blocco e paralizzano l’azione, significa che sono negativi. Ad esempio, invece di continuare a pensare che la collega in ufficio è antipatica, sarebbe più utile ricordare che è una persona affidabile che potrebbe aiutarci a smaltire il lavoro nei periodi più pieni;
  • Riconsiderare i fallimenti: chi si sofferma a pensare alla propria vita e ha la sensazione di non aver compiuto grandi imprese e per questo guarda al futuro con scarso entusiasmo, dovrebbe essere più indulgente con se stesso. Non sempre contano i risultati: anche il percorso compiuto è altrettanto importante. Ogni passo ed ogni errore compiuto contribuiscono a renderci persone migliori. Per questo, è utile ripetersi che anche i fallimenti sono preziose lezioni di vita;
  • Ridurre “i devo”: se ci si rende conto che la propria vita è piena di “devo”, è il caso di cambiare rotta. Le troppe imposizioni spesso irrigidiscono, bloccano e alimentano la rabbia, l’ansia e il malessere in generale. Bisogna riformulare i pensieri nella testa. Invece di dire “devo andare a trovare i parenti”, provare con “oggi che ho tempo e ho voglia vado con piacere a trovare i miei cari”. Oppure non dire: “non doveva andare così”, ma “sarebbe stato meglio che non andasse così, ma può capitare”;
  • Modificare i pensieri limitanti: certe convinzioni autolimitanti condizionano il modo di pensare e quindi di vivere. E’ sbagliato ripetersi continuamente concetti come “io non sono fortunato”, “non mi va bene nulla”, “questa cosa non fa per me”, equivale a vivere con il freno a mano tirato. Si può provare a riscrivere questi pensieri al positivo. Invece di pensare che si è sfortunati, è meglio ripetersi che si è dotati di grandi capacità;
  • Smettere di dire “non lo sopporto”: spesso ci capita di dire che non sopportiamo una determinata persona o una situazione particolare. Quelle che sembrano affermazioni del tutto innocue, in realtà possono essere auto-sabotanti. Non di rado, la sensazione di non sopportazione si estende anche alla sfera fisica, provocando addirittura dolori e fastidi. Se si lascia troppo spazio all’intolleranza si rischia di sottostimare la propria capacità di riuscita;
  • Immaginare il peggio: quando ci si sente bloccati, è utile provare a scrivere cosa potrebbe succedere nel caso di uno scenario più negativo. Immaginate la situazione nei dettagli. Ad esempio, se siete convinti di non avere predisposizione ad imparare le lingue straniere, descrivete come potreste sentirvi se foste costretti a vivere e lavorare in un Paese estero, specificando le situazioni in cui potreste incappare. Se esterniamo e scriviamo i nostri timori possiamo renderci conto che si è in grado di affrontarli poiché non sono insormontabili;
  • Visualizzare gli obiettivi: in genere i pessimisti si convincono di non essere capaci di raggiungere determinati obiettivi, rinunciandovi in partenza. Se alcuni obiettivi sembrano irraggiungibili, è utile provare a visualizzare la tappa finale, cercando di immaginare anche i singoli dettagli: come ci si sentirà una volta raggiunto il traguardo, che cosa si indosserà in quella occasione, quale acconciatura si avrà, ecc. In alternativa, si può provare a scrivere il racconto del proprio successo, soffermandosi sui particolari;
  • Aumentare la fiducia in se stessi: è importante allenare la propria autostima, poiché molto spesso la negatività e il pessimismo derivano da una mancanza di fiducia in se stessi. Scrivete dieci successi che siete riusciti a conseguire oppure prove che avete superato (dall’esame di maturità al trekking in montagna), oppure cinque paure che siete riusciti a vincere, ad esempio quella di volare;
  • Non essere faziosi: in molti casi non sono gli eventi ad essere negativi, ma l’interpretazione che se ne fa. Cercate quindi di restare il più possibile obiettivi, partendo dal dato oggettivo. Ad esempio, se non si riesce a trovare lavoro, provare a chiedersi se davvero la colpa è solo della propria incapacità nei colloqui o di una preparazione inadeguata, o se ci sono anche altri tipi di ostacoli. Forse si sta cercando nella direzione sbagliata;
  • Pensare a colori: per molte persone il mondo è solo nero o solo bianco, senza sfumature né sfaccettature di colori. La realtà di ogni giorno, invece, è sempre variegata e “colorata”. Il pensiero dicotomico rischia di rendere tutto più negativo, per questo è importante superarlo, cercando di essere flessibili e soppesare ogni volta i diversi aspetti sia positivi che negativi. Bisogna cioè elencare le cose che non vanno, ma senza dimenticarsi di trovare anche quelle belle.

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Autore
Cristiana Lenoci
Mi chiamo Cristiana Lenoci, sono laureata in Giurisprudenza e specializzata nel campo della mediazione civile. La mia grande passione è la scrittura, ho maturato una discreta esperienza sul web e collaboro per diversi siti. Ho anche frequentato un Master biennale in Giornalismo presso l'Università di Bari e l'Ordine dei Giornalisti di Puglia.

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