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Bombagiù, il sito per utenti e scrittori “liberi”

Il web riserva tante sorprese, è il luogo non luogo in cui tutto può succedere. Trovare nuovi amici, un nuovo impiego, un nuovo amore e perché no, uno spazio in cui esprimersi senza limiti e riserve. Non sono tanti gli spazi virtuali gratuiti dedicati a chi ha qualcosa da dire, quindi trovare Bombagiù per chi, come noi, crede nel giornalismo “indipendente”, è stata una rivelazione. Ne parliamo con il suo fautore, Antonio Restivo, che ci spiega in cosa consiste questo progetto editoriale “libero” e indipendente e come fare per sostenerlo finendo pure “in prima pagina”!

R: Quando è nato Bombagiù e chi sono i fautori di questo progetto editoriale libero e indipendente?

A: Io, Antonio Restivo, milanese di nascita e di origini siculo-lucane, anno ’78, sono l’unico fautore e fondatore di questo progetto chiamato Bombagiù, e nato il 13 Aprile 2016. Il nome, lo ammetto, spaventa un po’, ma in realtà non ha nulla di “terroristico”. Il nome mi rappresenta nel modo di essere “travolgentemente” simpatico  quando sono con i miei amici o con i miei cari. Tant’è che spesso proprio loro usano questa parola nelle occasioni in cui si devono automotivare o motivare gli altri. Al momento sono l’unico dedito a questo progetto, che ha come obiettivo quello di dare voce a chi non ne ha.

Il sogno è quello di permettere di scrivere non solo a giornalisti, blogger, copywriter, editori, scrittori, influencer o esperti della parola, ma anche a gente comune. Il sogno è anche quello di vedere una “prima pagina” di un giornale che sia veramente libera da ogni influenza interna o esterna al sistema. Il progetto è nato sull’onda di un sogno che avevo da bambino, quello di fare il giornalista, che non si è mai avverato. Ma questa è un’altra lunga storia.

RSi parla tanto di “fake news”: come vi difendete dal rischio che i lettori del sito Bombagiù possano incappare in qualcuna di queste e perdere fiducia in ciò che vi è scritto?

A: Io ho una visione diversa delle fake news, anche perché ritengo che oggi la percentuale più alta di esse venga fuori proprio dalla comunicazione di massa. Al di là di questo sono convinto che le fake news siano utilizzate come “specchietto per le allodole” o “prodotti civetta” , un po’ come oggi i politici e i media usano il fenomeno “migranti” per nascondere tutti gli altri problemi che esistono nel nostro Paese. In che modo Bombagiù combatte le fake news? Ogni articolo che ci viene mandato è rivisto in modo tale da evitare la pubblicazione di qualsiasi contenuto che contenga “offese”, “insulti razziali” ed ogni altra forma di comunicazione non costruttiva, copiata o clamorosamente non veritiera. L’utente può scrivere frasi del tipo “io non accetto il fenomeno dei  migranti”, ma non può scrivere offese razziali. Per arginare le fake news, l’unica vera difesa è il buon senso.

Io ritengo che l’utente medio debba essere in grado di capire, tramite l’informazione e la curiosità, quando la notizia è vera o falsa. Posso garantire che su Bombagiù le fake news rappresentano meno dello 0,5% del totale degli articoli pubblicati dagli utenti. Anzi, spesso e volentieri i lettori smascherano e commentano una “bufala” in tempi rapidissimi. La cosa amara è che gli utenti invece non immaginano mai che qualcosa pubblicata da corriere.it o repubblica.it possa essere non veritiero, invece accade. E’ un fenomeno che va arginato, ma che non va strumentalizzato soprattutto da chi lo usa a proprio vantaggio.

RLe nuove frontiere del giornalismo indipendente: oggi tutti sono al tempo stesso scrittori e fruitori delle informazioni che circolano in Rete. Qual è la vostra opinione al riguardo?

A: Io penso che ci troviamo di fronte ad una grande conquista: la libertà di fare esplodere le proprie parole senza aver paura di essere “giustiziati”, insieme alla libertà di leggere ciò che si vuole e scrivere ciò che si pensa. Ritengo che il tentativo di mettere dei paletti, che oggi è arrivato sino alle pendici di “Bruxelles” sia un atto di difesa verso le lobby della comunicazione e di attacco verso la libertà di parola. Ancora una volta si strumentalizza la libertà per limitarla e per stabilire dei confini. Il fine giustifica i mezzi, diceva Machiavelli. La società odierna ti rende libero senza esserlo veramente. Bombagiù invece lancia un altro messaggio: “sei libero, basta che usi parole gentili. “Le parole hanno il potere di distruggere e di creare. Quando le parole sono sincere e gentili possono cambiare il mondo” (cit. “Siddhartha Gautama”, Buddha).

R: I giornalisti, in Italia, appartengono ad una “casta” spesso intoccabile e legata a partiti e movimenti politici. Secondo voi come si può arginare questo sistema di collusione esistente tra giornalismo e politica?

A: Alle caste, alle corporazioni, alle lobby si risponde solo creando il presupposto dell’indipendenza. Che cosa significa? Prendo l’esempio delle società di auditing, ovvero quelle che certificano la correttezza dei bilanci di società quotate e non. Una società non può essere allo stesso tempo “auditor” di un gruppo, ed anche offrire altri servizi di consulenza perché ciò metterebbe in pericolo la coerenza nella valutazione dei bilanci. Siamo arrivati a stabilire questo limite per la pubblicazione dei bilanci, ma non riusciamo ad applicarlo a tutto il sistema: perché? Il motivo è semplice: alla casta fa comodo così. In paesi dove è garantita l’indipendenza un sindaco può fare solamente il sindaco, non anche l’avvocato, l’imprenditore, il consigliere di amministrazione, et cetera.

In Italia esiste una concentrazione del potere che è davvero imbarazzante, e quelli che sono al potere fanno di tutto per mantenerla. La collusione tra giornalismo e politica si risolve creando appunto indipendenza. Un politico non può essere proprietario di un quotidiano. Devi decidere cosa fare nella vita, altrimenti è un malaffare che toglie lavoro agli stessi che si lamentano di essere disoccupati.

R: Qual è il target di riferimento di Bombagiù? I lettori che seguono con più assiduità il portale a che categoria appartengono?

A: Il nostro target è formato da tutte quelle persone che ritengono di voler comunicare qualcosa in forma scritta (qualsiasi cosa che accade nel quartiere, in casa nostra o nei dintorni e che la comunicazione di massa non ha interesse a divulgare). Ci aspettavamo grandi articoli sulla politica, ma in realtà abbiamo visto un po’ di tutto. Gli utenti di Bombagiù scrivono poesie, lettere a familiari o ministri, articoli contenenti link per promuovere i propri blog, opinioni politiche, recensioni di libri o prodotti e tanto altro. C’è anche chi si è divertito a scrivere un articolo per far ridere i propri amici. Il risultato? 3922 articoli ad oggi, 754 utenti registrati, di cui l’80% ha pubblicato un articolo sul sito. Per fare un esempio della eterogeneità degli argomenti, l’articolo più letto e ricercato sui motori di ricerca è “Lettera alla madrina”. Non lo avremmo immaginato, ma è proprio così.

Il numero di persone che ogni giorno cerca ispirazione su Google prima di un battesimo o una cresima è davvero impressionante, e noi siamo al primo posto. Ovviamente ne siamo contenti. Uso il plurale perché Bombagiù non sono io, ma tutti gli autori che vi contribuiscono. Mi auguro di poter un giorno ricompensare tutti loro, cosa che però al momento non è possibile. La categoria di utenti che fa da padrone è quella dei blogger che vogliono promuovere i propri contenuti con link “dofollow”. Non era il mio obiettivo prioritario, ma sono contento perché con il passare del tempo gli scrittori “disinteressati” aumentano e pubblicano contenuti senza secondi fini.

Sito Internet: https://www.bombagiu.it/

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Autore
Cristiana Lenoci
Mi chiamo Cristiana Lenoci, sono laureata in Giurisprudenza e specializzata nel campo della mediazione civile. La mia grande passione è la scrittura, ho maturato una discreta esperienza sul web e collaboro per diversi siti. Ho anche frequentato un Master biennale in Giornalismo presso l'Università di Bari e l'Ordine dei Giornalisti di Puglia.

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