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Anno Bisestile: da dove deriva l’usanza e le motivazioni

Il 2020 è un anno bisestile, con 366 giorni anziché i canonici 365. Nel calendario ci ritroviamo un giorno in più: appunto, il 29 Febbraio. Per quale motivo ogni quattro anni viene riproposta questa particolarità?

Un “ritocco” periodico al Calendario

I sistemi di misurazione del tempo che si sono susseguiti fin dall’antichità, presentavano tutti delle piccole imprecisioni. L’anno bisestile è stato introdotto nel calendario Giuliano, inaugurato da Giulio Cesare nel 46 a.C., proprio per correggere la maggiore di tali inesattezze. L’anno bisestile avviene ogni quattro anni perché la Terra, per completare la sua orbita attorno al Sole, impiega esattamente 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi. Dunque le ore e i minuti residui formano un giorno in più ogni quattro anni, che oggi viene aggiunto in coda a Febbraio. Se non considerassimo questa discrepanza, nel lungo termine si verificherebbe uno slittamento delle stagioni.

Il significato di “Bisestile”

Cosa vuole dire “bisestile”? Il significato di questo aggettivo, che deriva dal latino, è “due volte sesto”. Nell’antica Roma il giorno in più ogni quattro anni veniva aggiunto dopo il 24 Febbraio, che era chiamato “ante diem sextum kalendas martias”, ovvero il sesto giorno prima delle Calende di Marzo. Il giorno aggiuntivo si chiamava “bis sextus dies” (sesto giorno ripetuto): da qui il termine bisestile. Più tardi, quando si iniziò a contare i giorni dei mesi con numeri successivi, il giorno “bis sexto” di febbraio divenne il 29. Questa correzione, però, non pareggiava esattamente i conti con l’anno astronomico. Restava un piccolissimo scarto, stavolta in eccesso. Così nel 1582, quando fu introdotto il Calendario Gregoriano, in vigore tutt’oggi, si stabilì di eliminare tre anni bisestili ogni 400, sempre all’inizio del secolo.

Anno bisesto, anno funesto?

Nella tradizione popolare l’anno bisestile sarebbe foriero di sventure, secondo l’antico proverbio “anno bisesto, anno funesto”. Ovviamente, non c’è nulla di vero. Il detto ha comunque una spiegazione plausibile: nell’antica Roma febbraio era il “mensis ferialis”, il mese dei morti e delle cerimonie funebri. Un’ultima curiosità: nel mondo anglosassone l’anno bisestile è definito “leap year”, traducibile come “anno del salto”. I leapers sono nati il 29 Febbraio.

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Autore
Cristiana Lenoci
Mi chiamo Cristiana Lenoci, sono laureata in Giurisprudenza e specializzata nel campo della mediazione civile. La mia grande passione è la scrittura, ho maturato una discreta esperienza sul web e collaboro per diversi siti. Ho anche frequentato un Master biennale in Giornalismo presso l'Università di Bari e l'Ordine dei Giornalisti di Puglia.

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