Quando penso ad Alex Zanardi mi rendo conto che le frontiere del possibile o dell’impossibile esistono solo nostra mente. Ognuno di noi, se realmente motivato, può compiere gesti al limite del possibile. Zanardi, ex pilota di Formula 1, ex fuoriclasse della formula Hindy, ha conquistato per due volte l’oro ai Giochi di Londra nel 2012 sulla sua handbike. Dopo il terribile incidente in pista che gli è costato l’amputazione di due arti inferiori, nel 2001, Alex non si è fermato e ha continuato per la sua strada.
E’ diventato un conduttore televisivo, un bravo intrattenitore, un padre ed un marito esemplare. Il sorriso e la voglia di vivere non lo hanno mai abbandonato. Zanardi è un superuomo perché non ha mai smesso di essere positivo e propositivo. Eppure non ci tiene ad essere chiamato eroe, secondo lui gli eroi sono altri.
Alex parteciperà al prossimo campionato GT, ha deciso di tornare a correre in macchina, con una Bmx Z4 del team Roal Motorsport. Affronterà un’altra sfida, in fondo anche la vita lo è, tanto vale rimettersi in gioco senza remore né paura. Alex si porta dentro, da sempre, il brivido di partecipare ad una gara e vincere.
E infatti rivela “Se uno sportivo non covasse dentro di sé il sogno o l’ambizione di vincere una gara, bè, vorrebbe dire che qualcosa non torna. Detto questo, come in tutte le cose della vita, se vuoi riuscire a trasformare il tuo sogno in un obiettivo raggiungibile e perseguibile, devi amare profondamente ciò che occorre fare per arrivare fino in fondo”.
Parole che restano impresse, quelle pronunciate da un eroe dei giorni nostri, che la vita ha messo duramente alla prova ma che non ha minimamente scalfito. Con il sorriso di sempre Alex esclama: “Per usare un’espressione cara agli americani, oggi io sono felice come un maiale nel fango”.
Cristiana Lenoci