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2021: sarà l’anno dello smart working? No, meglio del Work Life Balance

In molti, dovendo scegliere la parola che ha contraddistinto il 2020 appena passato, hanno optato per “smart working” (che in realtà ne racchiude due, e in italiano significa letteralmente “lavoro intelligente”).

Con l’aggettivo “intelligente” si intende la sostenibilità ambientale, che nella pratica comporta una diminuzione dello smog per le strade, più ossigeno per i nostri polmoni, risparmio di carburante per gli spostamenti e ovviamente anche risparmio di tempo.

E proprio sul tempo vogliamo soffermarci per una riflessione. Quanti, durante gli scorsi mesi del lockdown, sono stati così bravi ed efficienti da  riuscire a bilanciare lavoro, famiglia, casa, sport e tempo per un sano “cazzeggio”?

C’è un obiettivo che, più di ogni altro, dovremmo raggiungere in questo anno nuovo, ed è il “work life balance”, che nella pratica significa “bilanciare la vita con il lavoro”.

Purtroppo molti datori di lavoro non hanno capito che lo smart working non consiste nel lavorare h24 (anche se da casa) senza mai disconnettersi. Non hanno capito che il lavoro presuppone un’alternanza tra attività e pausa, che è indispensabile per preservare i lavoratori dall’alienazione.

Altri ancora non sanno che lo smart working di oggi è profondamente diverso dal lavoro da remoto e dal telelavoro, che esisteva decenni fa.

Ma i dati raccolti su questo argomento sono abbastanza chiari: siccome troppo smart working fa male, bisogna ottimizzare un modello di lavoro che introduca il work-life balance come principio ispiratore.

Italiani contenti dello smart working, ma…

Una recente indagine di Kaspersky ritiene che il 49% degli italiani si è ormai abituato al lavoro agile ed è disposto a svolgerlo anche nel futuro. Tra gli aspetti più ameni dello smart working vi è quello della possibilità di lavorare all’aperto, ovunque lo si desideri (anche in vacanza o comodamente seduti a gustare un cocktail al bar).

Movers and Shakas

Beato chi saprà approfittare di qualche bella iniziativa che permette di lavorare in smart working in luoghi bellissimi, come le isole Hawaii. Movers and Shakas è un programma di residenza temporaneo che offre voli gratuiti per quei lavoratori in smart working che sono disposti a trasferirsi per tre mesi alle isole Hawaii. E’ un modo per rilanciare questo paese, gravemente segnato dalla crisi economica dovuta alla pandemia e all’assenza di turisti.

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Autore
Cristiana Lenoci
Mi chiamo Cristiana Lenoci, sono laureata in Giurisprudenza e specializzata nel campo della mediazione civile. La mia grande passione è la scrittura, ho maturato una discreta esperienza sul web e collaboro per diversi siti. Ho anche frequentato un Master biennale in Giornalismo presso l'Università di Bari e l'Ordine dei Giornalisti di Puglia.

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