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Susanna De Ciechi: mi presento, sono una ghost writer

Susanna De Ciechi

Susanna De Ciechi

Chiunque abbia la passione per la scrittura sa benissimo quanto è difficile, oggi, riuscire a vivere di questo. Eppure ci sono persone che non si sono arrese di fronte alle difficoltà, e che anzi hanno cercato di sfoderare le armi migliori sfidando la concorrenza e la crisi, cercando di percorrere strade imbattute, pur di non rinunciare alla propria passione. Oggi voglio raccontarvi la storia di una giornalista freelance, esperta nel settore della comunicazione, che è riuscita a fare della scrittura la sua attività professionale.

Lei si chiama Susanna De Ciechi, ed è una ghost writer, una professionista che scrive su commissione restando però anonima. L’abbiamo incontrata perché ci ha incuriosito la sua storia e soprattutto ci è piaciuta la sua capacità di reinventarsi in questi tempi difficili per tutti, sfruttando a pieno le sue abilità e competenze sia letterarie che giornalistiche. Ecco cosa ci ha raccontato.

“Scrivo soprattutto autobiografie, biografie, memorie, ma anche romanzi e novelle. I miei clienti sono persone comuni che hanno una storia, spesso straordinaria, da raccontare, e me l’affidano affinchè io la traduca in una racconto tanto avvincente da indurre i lettori a continuare a leggere fino alla fine del libro, la famosa ultima pagina. Sono davvero soddisfatta del lavoro che faccio. Scrivere è un’attività artigianale che, nel mio caso, è arricchita dalla relazione che si viene a creare con la persona per la quale scrivo. Il ghost writer deve essere capace di costruire un’architettura che contenga azioni, pensieri ed emozioni relative a persone diverse. E’ complicato, ma le soddisfazioni arrivano e sono tante”.

Susanna si descrive come una persona precisa, puntigliosa, che non ama l’improvvisazione. Per questo, al fine di perfezionare le sue tecniche, ha frequentato un po’ di tempo fa una scuola di scrittura creativa. Di questa esperienza ha detto: “Mi ha permesso di affinare le mie capacità e di entrare in contatto con alcuni personaggi appartenenti al mondo della letteratura: editor, scrittori affermati, critici letterari, dai quali ho appreso moltissimo”.

Abbiamo poi approfondito la conoscenza di questa bravissima ghost writer rivolgendole alcune domande.

R: Quando ha scoperto la Sua passione per la scrittura?

S: Molto indietro negli anni, direi già alle scuole elementari, insieme alla passione per la lettura. Le due cose, nel mio caso, sono andate di pari passo.

R: Il libro che Lei consiglierebbe a tutti di leggere, e per quale motivo.

S: Sono davvero tanti i libri di cui vorrei consigliare la lettura. Tra gli ultimi che ho letto mi ha colpito in modo speciale l’autobiografia di Kim Thúy, il titolo è Riva. Si tratta di un diario denso di emozioni che descrive le vicende dell’autrice nata nel 1968 durante l’offensiva del Têt, la cui vita si svolge tra il Vietnam e il Québec. La storia narrata è davvero dura tuttavia la protagonista trova la forza di guardare avanti, lontano, senza dimenticare il passato. La scrittura libera l’anima. Mi piace pensare che le persone di cui scrivo le storie, spesso vicende difficili e dolorose, possano trovare un conforto simile lavorando con me alla stesura della loro biografia.

R: Un consiglio al volo da dare ad un’aspirante giornalista o a chi ha un libro chiuso nel cassetto.

S: Per prima cosa bisogna leggere molto, e bene, per poter tentare di scrivere. Avete un libro nel cassetto? Tiratelo fuori e fatelo leggere a quante più persone riuscite, ascoltate le loro opinioni con umiltà, rivedete, riscrivete e, quando riterrete che la vostra opera sia compiuta, sottoponetela al giudizio di un esperto. Allora potrete decidere se perseverare nella scrittura o concedervi solo al piacere della lettura.

R: C’è uno scrittore che considera come un modello di riferimento?

S: Voliamo alto: Doris Lessing, Alice Munro, Joyce Carola Oates, Simenon, Volos, De Lillo. Ma ce ne sono tanti altri.

E’ bello conoscere persone che hanno dato forma e concretezza ad una passione. Oggi è successo con Susanna e gliene siamo grati. Visita il sito di Susanna De Ciechi: www.iltuoghostwriter.it

Intervista realizzata da Cristiana Lenoci 

 

 

 

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Autore
Cristiana Lenoci
Mi chiamo Cristiana Lenoci, sono laureata in Giurisprudenza e specializzata nel campo della mediazione civile. La mia grande passione è la scrittura, ho maturato una discreta esperienza sul web e collaboro per diversi siti. Ho anche frequentato un Master biennale in Giornalismo presso l'Università di Bari e l'Ordine dei Giornalisti di Puglia.

2 commenti

  1. Un mestiere davvero inconsueto, questo di Susanna. Che prevede la collaborazione tra due entità: chi ci mette il materiale “grezzo”, la “storia”, insomma racconta delle cose o delle sensazioni, e chi li trasforma nero su bianco. Credo che non sia facile mantenere l’equilibrio tra la fedeltà ai fatti e la creatività richiesta da un racconto. Mi interesserebbe sapere qualcosa su come si riesce a entrare in questa sintonia.

    • Grazie Paola per la domanda. Se il rapporto tra il narratore (colui che racconta la storia) e il ghost writer funziona, tra i due nasce una relazione intima e coinvolgente. In molti casi il ghost writer assolve un ruolo che sta a metà tra quello del confessore e dell’analista. Il narratore racconta liberamente, il ghost non deve mai dare giudizi né avere paura di fare domande scomode. L’onestà della narrazione è fondamentale per la riuscita del progetto di scrittura. Intorno a tutto ciò c’è, da parte del ghost writer, un attento lavoro di documentazione e di approfondimento dei temi sviluppati. È essenziale anche saper cogliere lo stile di scrittura più adatto a ciascun narratore. Chi racconta la propria storia dovrà potersi riconoscere nel libro scritto dal ghost writer, dovrà sentirlo come una cosa sua. Questo è l’obiettivo finale.

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